Fiori e Piante, Progressi

La foglia che si appiccica

Si parlava:

Mamma: “Babbo, ti ricordi che una volta si trovava dappertutto quella pianta… Si, quella con le foglie che si appiccicano alle magliette…”

Babbo: “Ma sì, la parietaria. Ma se ne trova ancora sicuramente!”

Zampetta: “Voglio la foglia che si appiccica!”

Per le ore successive il ritornello è stato uno solo: “voglio la foglia che si appiccica!”.

Per fortuna già il giorno successivo abbiamo fatto l’esplorazione. Un’esplorazione che ci ha portato davvero a 10 metri da casa con delle pacifiche piante di parietaria.. Ho preso delle foglie e ho fatto vedere a Zampetta che effettivamente si “appiccicavano” alla maglietta.

Felicità.

E adesso capita spesso di vedere qualche nonno con la maglietta piena di foglie che si appiccicano…

Giochi, Zampetta

Punti di vista

Abbiamo sempre detto, a chi lo avesse chiesti, che per la Zampetta non volevamo regali ‘elettronici’ o ‘plasticosi’, lei però, a quanto pare, ne va matta.  Il non plus ultra della categoria è rappresentato da questo pupazzetto immortalato qui a lato, un bellissimo e morbido pelouche… che nasconde al suo interno una serie di canzoncine prive di senso, cantate da una voce (quella di Minnie, appunto) che definire odiosa è poco, l’apoteosi delle canzoncine acute per ‘femminucce’.

Per carità, basta con questi regali. Intanto beccatevi queste rime!

Si sveglia la mucca presto al mattino,

e cantando felice di mette in cammino.

Sui monti l’erba le piace mangiare,

e con le amiche tutte insieme giocare!

Mrs. Spiff, Salute, Zampetta

Perché mia mamma non lo sapeva?

Quando ero piccola mi piaceva fare il bagnetto, del resto ho tuttora un buon rapporto con la vasca da bagno e in generale con gli ammolli. Però ho un ricordo che ancora mi inquieta, e cioè il momento del lavaggio dei capelli e successiva pettinatura. Anche io, come Zampetta, avevo i riccioli e, si sa, i riccioli sono belli tanto quanto sono ricettacoli di nodi. Piangevo. Prima per l’acqua (hai voglia di usare le visiere!), che alla fine ero riuscita parzialmente a domare tenedo la testa così indietro che se tirava un po’ di vento mi tirava giù. Poi, bisognava strigliare per bene. Una tortura vera e propria, un’insofferenza totale. Non volendo ripercorrere quelle esperienze da Santa Inquisizione con Zampetta mi sono informata, ho chiesto qui e lì e anche nel forum di mamme che frequento, alla ricerca dell’antidoto al dolore da capelli tirati, maltrattati, domati a forza. Soluzione: usare olio di semi di lino. Facile, ne va messa una goccia, una quantità quasi ridicola, alla fine del lavaggio, quindi passare il pettine. I capelli scivolano lucidi sotto la dentallatura dell’attrezzo infernale da tortura… e Zampetta non si accorge di nulla.Mi chiedo se una trentina di anni fa non esistesse l’olio di semi di lino… o più probabilmente non esistesse la possibilità di informarsi come si può fare adesso, ma sono contenta di avere evitato almeno questo patimento che ho a lungo sofferto!

casa, Mr. Cap., Mrs. Spiff, Personaggi, Zampetta

Marrakech in salotto

Martedì sera qualsiasi. Sono ‘solo’ le 6. Il babbo ha lavorato strenuamente con PC e aspirapolvere per almeno otto ore. Io invece ho bighellonato una decina di ore spostandomi dal sedile della macchina alla sedia dell’ufficio e ritorno (ha una qualche importanza sapere che ho lavorato?). Zampetta dal suo canto ha avuto vita intensa, nido comunale con mensa, casa della nonnagiuliana in compagnia della ziagiulia, giochi e instancabilità. Tutti stanchi, ma non ci si può fermare. Torno a casa in compagnia di un signore distinto con valigetta; la nonna giuliana e la ziagiulia sfrecciano verso Villacamomilla con la macchina nera fiammante; il babbo aspetta paziente di potere uscire finalmente. Si aggiungono al quadro l’amica maiferma in arrivo da una giornata logorata e intensa, naturalmente accompagnata dal bimbopiùbellodelmondo e dal neonato fratellino, alias pepito. Mi guardo intorno e penso di vedere la situazione con gli occhi del distinto signore di cui sopra. Zampetta grida felice la sua felicità del rientro a casa frullando intorno a me; la ziagiulia parla del suo nuovo portatile; la nonnagiuliana racconta come è andata la giornata e chiede se può essere d’aiuto; l’amica maiferma porta nel passeggino un pepito canterino e sveglio e parla di affari; il bimbopiùbellodelmondo gioca coi suoi mostri di plastica raccontandone le vicende; il babbo dice che deve uscire e il tempo è poco, sempre troppo poco e intanto resta un po’ di più per dare una mano. Milù guarda interdetta. E invece io cerco di fare le cose sul serio con il serio signore, con il quale sto intrattenendo una importante relazione commerciale. Proprio come al mercato di Marrakech!

...e tutto il resto, Mr. Cap., Mrs. Spiff, Pensieri, Zampetta

Burocrazia

Sta per finire il nido. Eh sì, il nido comunale chiude i battenti, per i bimbi al di sotto dei 18 mesi, nei mesi di luglio e agosto. Così Zampetta saluterà, tra una quindicina di giorni, le sue maestre Caterina, Rosa e Cecilia, e inizierà una nuova spassosa avventura, e cioè passare le giornate insieme ai nonni.
Già questo mi preoccupa, stare con una unenne è parecchio impegnativo, specie per più di 3 o 4 ore. Ma la mamma deve lavorare, e anche il babbo.
Fortuna che per il resto dell’anno c’è il nido, direte. Vero, ma a per non fare vivere in tranquillità i genitori sperduti ci si mette una meravigliosa entità: la burocrazia!
Zampetta, per potere essere iscritta al nido comunale ha bisogno di: un’attestazione che dica chi sono i suoi genitori e dove vive; un documento che dica quanti soldi hanno i suoi genitori; una dichiarazione che giustifichi la lontananza lavorativa dei genitori disperati dalla loro bimba; una serie di crocette e test per capire se ce n’è proprio bisogno. Il tutto va presentato entro limiti di tempo stretti, e poi si entra nel circolo delle graduatorie! Insomma, un vero e proprio tour de force che impegnerà i genitori nei prossimi giorni. E intanto, a luglio e agosto, Zampetta aspetterà l’esito in compagnia dei nonni (e, si spera, della ZiaGiulia!).

Viaggi, Zampetta

Zampetta all’Ikea

Giornata campale quella di domenica scorsa con la gita all’Ikea coi nonni e Zampetta naturalmente.

Tutto di fretta, tutto al volo, come al solito, ma per la piccola è stata un’esperienza fantasmagorica piena di stimoli e cose da vedere e persone e colori. Troppi stimoli a dire la verità visto che poi è rimasta isterica per un bel po’ di tempo successivamente.

C’e’ da dire che se gia’ normalmente all’Ikea quasi tutto è concesso, con una zampetta che prova i letti, le poltrene e i divani, gattona sulle stoffe e crea capannelli di gente a decantarne le lodi, allora non si conoscono piu’ i confini della decenza.

Giornata stancante ma da ricordare. Andiamoci piano pero’….

Mrs. Spiff, Oggetti, Personaggi, Zampetta

Le scarpine

scarpeIl primo regalo ricevuto da Zampetta, appena si è saputo del suo arrivo imminente è stato un kit settimanale di scarpette di lana: 6 paia di copripiedini fatte a mano amorevolmente dalla nonna di Mrs. Spiff. La nonna in questione non aveva calcolato che Zampetta sarebbe nata alla fine di Maggio e che i suoi piedi non avrebbero potuto soffrire abbastanza il freddo per la lana. A queste 6 coppie se ne sono poi aggiunte altre 6 di colore rosa (quando si è saputo che la zampetta sarebbe stata una femmina).

Una cara conoscente madre di parente acquisita ha confezionato in seguito una serie di calzini di cotone, rigorosamente confezionati all’uncinetto, bianchi e colorati, utilizzati effettivamente più tempo, ma perlopiù sparsi tra la biancheria di casa.

Stesso destino hanno subito diverse paia di calzini, detti ‘primi giorni’ che al corso di preparazione al parto ci avevano detto di acquistare: all’uscita dall’ospedale ci hanno accolto quei 30 gradi all’ombra per cui anche questi si sono persi nella biancheria: avete idea di quanto son piccoli questi indumenti?

Il giorno della nascita, una prozia arriva con una fantastica confezione: un paio di sandali colorati completamente realizzati all’uncinetto. Per la cronaca, mai messi: prima il piedino era troppo piccolo, poi andavano bene ma Zampetta ha caviglie sottili per cui si slacciavano di continuo.

Infine, un altro regalo, un fantastico paio di scarpe da ginnastica ‘vere’, con gli strappi, le rifiniture in pelle. Appena scesa la temperatura mi sono messa in testa di vestirla con questo accessorio. Bellissimo, con la tuta rosa sono una meraviglia.

Per la cronaca, una è andata persa durante una passeggiata al parco.

p.s. se qualcuno se lo chiedesse, le scarpine di lana diventeranno presto una decorazione per l’albero di Natale.

Mr. Cap., Mrs. Spiff, Zampetta

Anniversario cronometrato.

Il 10 settembre è l’anniversario dei genitori della Zampetta ma viste le condizioni, gli impegni e Zampetta, la ricorrenza è stata senza regali e un giorno dopo, l’11 ed è andata nel seguente modo:

– ore 19: latte a Zampetta. Non è ancora deciso niente.

– ore 19,20: Zampetta ha finito. Allora proviamo ad andare? Ok, però i nonni stanno cenando a quest’ora, aspettiamo un attimo.

– ore 19,24: si prepara la mamma. Si toglie i vestiti “ricottati” dalla Zampetta e mette il primo che trova. 30 secondi per pettinarsi.

– ore 19,31: si prepara il babbo. Barba in 2 minui, tagli dappertutto, sangue che sgorga tamponato alla meglio. Dopobarba cremoso per evitare le urla disumane che sarebbero seguite. Pantaloni, camicia. Pronto.

– ore 19,37: dobbiamo cambiare la zampetta. E’ sporca, ha vomitato, va cambiata.

– ore19,46 : siamo dai nonni. Facciamo prestissimo, grazie, ciao, ciao!

– ore 19,48: in macchina verso la pizzeria più vicina.

– ore 20: seduti al tavolo, 1 minuto per scegliere, placcare la cameriera e ordinare.

– ore 20,30: per dispetto sono lentissimi ma alla fine arriva. Nel frattempo si ingannava l’attesa chicchierando ma con il pensieri e l’occhio fisso all’orologio..

– ore 20,45: pizza finita. Ordino il dolce. Sento un raggio fotonico che mi arriva direttamente dalla Spiff che tenta di disintegrarmi. Non provo nemmeno a prendere il caffè.

– ore 20,55: conto, pagare, macchina.

– ore 21,10: dai nonni. Scopriamo che la Zampetta ha pianto per mezz’ora e ha dormito per la mezz’ora successiva… Perchè, quanto siamo stati via, così poco? Eh si…. buon anniversario!