Cibo, parole, Progressi

Mi succhia

In famiglia è ormai entrato un nuovo verbo.

In realtà non è un nuovo verbo ma una “accezione”, una declinazione.

L’ha inventata la zampetta e ormai la usiamo tutti perchè funziona ed è veramente calzante.

“Non la voglio l’anguria perchè mi succhia” (mi sporco bagnandomi con il succo) “Ma no, basta fare attenzione e vedrai che non ti succhia”

E da qui tutte le varie forme verbali:

“Attenta a non succhiarti” (Non ti sporcare con il succo)

“Non succhiare la maglietta” (Non lasciar cadere ill succo sulla maglietta)

ecc.

Lo proporremo per la nuova edizione dello Zanichelli…

casa, Cibo, Progressi

Le parole che non ti ho detto

La Zampetta parla ma soprattutto ascolta.

Ascolta e impara dai genitori, dai nonni, all’asilo dalle maestre, dagli altri bimbi…

Una spugna che succhia tutto, curiosa e vorace.

Ed è impossibile controllarla visto che soltanto una parte, per quanto grande, dipende da noi genitori.

Allora capita che se ne esca con delle parole, delle espressioni, che non gli abbiamo insengato noi. Perchè sono parole o espressioni che non usiamo. Niente di male. Fino ad un certo punto!

Qualche giorno fa, in una fase di coccole se ne esce con un ” ‘mmore!”

“Amore? E dove l’hai sentita questa??!!” – “Nonna”

Ah ecco. Noi siamo una famiglia dura e pura e, nonostante le coccole siano ampiamente praticate non ci lasciamo certo andare ad espressioni da donnine come “amore”!

Oppure. In questo periodo la piccola è ossessionata dai rumori. Tutti. Macchine, moto, camion, ma anche sedie che si spostano o uccellini che cinguettano. Quelli piu’ forti la spaventano ma comunque è incuriosita da tutto.

Qualche giorno fa la parola new entry è stata “casino”. Qui in casa cerchiamo di non usare, almeno in presenza della zampetta parole forti o scovenienti o difficili da spiegare. E casino si usa poco in effetti… e invece…

Stasera l’ultima. Eravamo a cena e cosa ti spunta? Una “ciccina”.

Questa poi! La ciccina, la carne, un diminuitivo/vezzeggiativo che vi giuro non ho mai usato in vita mia e mi fa anche un po’  ridere.

All’asilo evidentemente… e cosa vogliamo farci? Se il nostro ammore mangia la ciccina in mezzo al casino?

Mrs. Spiff, Progressi, Zampetta

Mammamimmi

Da qualche giorno abbiamo una nuova parola: mammamimmi.

Che cos’è, chi è mammamimmi?

eeehhhh…

Mammamimmi è la mamma, ma … di più! E’ un superlativo, il superlativo di mamma, una specie di mammissima.

Da dove viene? Ecco, viene da qui:

La Zampetta ovviamente ha molti modi di fare, di dire, di atteggiarsi. E’ normale. E anche quando chiama la mamma, ci sono molti modi di chiamarla. Uno di questi è un modo un po’ cantilenato, in falsetto e modulato: maaaaa-mmmaaaaa…!!

E questo è il richiamo per avere attenzione, affetto, coccole. Insomma, non sto chiamando tanto per fare ma sto chiamando perchè ho bisogno di te, mamma, ho bisogno di te con tutte le M e tutte le A!

E la mamma risponde a questa richiesta con un altrettanto cantilenoso e falsettato “dimmi”.

E dunque:

“Mamma!”

+

“Dimmi!”

=

“Mammamimmi”

Chiaro no?

casa, Progressi, Zampetta

pecchepecché

Mi sembra un po’ presto ma la piccola Zampetta sembra entrata nella fase del “perché”.

Forse è solo una parola che le è rimsta in testa, forse ha capito davvero cosa sta a indicare.

Fatto sta che, soprattutto quando c’è qualcosa che non le torna o non le piace, allarga le braccia e con espressione più che interrogativa vi guarda e se ne esce con un “pecchepecché”.

“Usciamo, mettiti il giubbino”

“Pecchepecché!”

“Perché oggi piove e fa fresco”

Eh si, vuole anche la spiegazione, giustamente, di quello che stiamo per fare.

“Adesso è l’ora della nanna”  – “pecchepecché!”

“Lavati le manine” – “pecchepecché”

Ed è anche giusto no?

Solo che un paio di giorni fa, nel lettino, si stava svegliando. Ancora intontita dal sonno, si gira, occhi semichiusi, allunga un braccino e, dispiacendosi di essersi già svegliata, dice al cielo: “Pecchepecché??”

Mrs. Spiff, Natura, Pensieri, Zampetta

In un’aria di vetro

Nottata in bianco, vento forte, persiane che sbattono, zampette che tossiscono e non hanno intenzione di dormire. Notte di sonno iniziato alle 4 e finito alle 6 e mezza. Alle 7 e un quarto, in strada, come al solito del resto, ma sola perché la Zampetta dorme e il babbo la accudisce. Esci, un’aria di vetro, pulita, ghiacciata  quanto basta. E lì, proprio all’incrocio tra le colline, in un blu cobalto senza nuvole, arriva lei, la nostra Signora Luna: grande, rotonda, bianca e piena di mari. Ci volevi, Zampetta, dovevi essere acccanto a me a fare ‘uhhhhh, uuuna’,  e invece facevi la nanna. E ho preferito guardarla io, tutto il tempo possibile, l’ho studiata per bene per potertela raccontare bene stasera, al ritorno.

Oggetti, Progressi, Zampetta

Le “pappe”

Lo sapevo che doveva succedere. Zampetta parla, eccome se parla! Il fatto è che ancora non fa discorsi in italiano corretto, diciamo. Parla alla sua maniera, ecco.

E se è vero che “Mamma” è stabilmente in cima alla classifica, “Babbo” non è ancora entrato pienamente (Babo, Babu ma non sempre), mentre Anna, il suo nome lo conosce bene.

In classifica sono anche esigenze fondamentali come pappa e nanna, mentre fra i parenti ci sono i nonni (Nenne per lo più).

Ma escludendo i parenti vicini e i bisogni fondamentali, quali sono le parole che escono dalla bocca della piccola Zampetta 15mesienne?

‘tenta, contrazione di “stai attenta”, e bava, cioè brava.

E poi, ahimè, le pappe. Le pappe non sono da mangiare ma sono le scarpe.

Le scarpe sono uno degli oggetti più citati su questo blog (ne abbiamo parlato qui, qui, qui e qui, tanto per dire…) e mi sembra indicativo che sia anche una delle prime parole e uno dei primi oggetti che ha imparato ad associare…

Adesso Zampetta ha 3 scarpine a disposizione: dei bei sandali di pelle primipassi che costano più del mio intero guardaroba, delle scarpine di stoffa rosse con i buchini come andavano una volta e, ultimo acquisto qualche giorno fa, le crocs.

E ha solo 15 mesi….

casa, Mr. Cap., Mrs. Spiff, Personaggi

Il signor Bòssolo

Si sa, per la festa di Zampetta stiamo riassestando il giardino. In realtà si tratta di un rifacimento, di uno sconvolgimento totale dell’esistente. Per dirne una, a Villacamomilla prima d’oggi mancavano le siepi. E così siamo andati alla ricerca di vivaisti che ci aiutassero nell’ardua scelta di questo elemento da giardino. Abbiamo così trovato nel Signor Bossolo un perfetto interlocutore: uomo sulla 45ina, accento pesante e modi di fare schietti. Ma soprattutto fine conoscitore dei nomi di piante: di fronte allo snocciolamento di nomi io e Mr.Cap ci siamo trovati spiazzati, soprattutto quando sono state declamate le lodi del bossolo. Increduli, ci siamo guardati perplessi, sarà una sottospecie del bosso chissà. E invece no, il bossolo ce l’ha solo lui, il nostro caro sig.Bossolo.

p.s. per la cronaca, nel nuovo giardino di bossi neanche l’ombra.