La Zampetta parla ma soprattutto ascolta.
Ascolta e impara dai genitori, dai nonni, all’asilo dalle maestre, dagli altri bimbi…
Una spugna che succhia tutto, curiosa e vorace.
Ed è impossibile controllarla visto che soltanto una parte, per quanto grande, dipende da noi genitori.
Allora capita che se ne esca con delle parole, delle espressioni, che non gli abbiamo insengato noi. Perchè sono parole o espressioni che non usiamo. Niente di male. Fino ad un certo punto!
Qualche giorno fa, in una fase di coccole se ne esce con un ” ‘mmore!”
“Amore? E dove l’hai sentita questa??!!” – “Nonna”
Ah ecco. Noi siamo una famiglia dura e pura e, nonostante le coccole siano ampiamente praticate non ci lasciamo certo andare ad espressioni da donnine come “amore”!
Oppure. In questo periodo la piccola è ossessionata dai rumori. Tutti. Macchine, moto, camion, ma anche sedie che si spostano o uccellini che cinguettano. Quelli piu’ forti la spaventano ma comunque è incuriosita da tutto.
Qualche giorno fa la parola new entry è stata “casino”. Qui in casa cerchiamo di non usare, almeno in presenza della zampetta parole forti o scovenienti o difficili da spiegare. E casino si usa poco in effetti… e invece…
Stasera l’ultima. Eravamo a cena e cosa ti spunta? Una “ciccina”.
Questa poi! La ciccina, la carne, un diminuitivo/vezzeggiativo che vi giuro non ho mai usato in vita mia e mi fa anche un po’ ridere.
All’asilo evidentemente… e cosa vogliamo farci? Se il nostro ammore mangia la ciccina in mezzo al casino?