Pensieri, Zampetta

Ricordi di una festa passata

Non è facile scrivere i ricordi. Ed è pure sbagliato: un ricordo è tale nella tua mente e lì vive. Se cominci a scriverlo, cambia, diventa qualcos’altro. Perchè le parole non sono in grado di descrivere i pensieri.

L’ideale sarebbe fare una fotografia del ricordo, essere oggettivi e freddamente descrittivi. Ma per loro natura i ricordi non sono così, implicano partecipazione e sentimento.

Ecco perchè nessuno scrive niente della festa nonostante i giorni che passano.

La fatica dei lavori finiti appena in tempo, le preoccupazioni per l’organizzazione, il cibo da comrpare e preparare, la torta da ordinare, le decorazioni, i piatti e le posate, lo stress delle persone che stavano intorno, gli inviti, le disdette, verrà qualcuno oppure nessuno, ci saranno poche cose da mangiare o troppe, pioverà o ci sarà il sole…

C’era il sole e faceva caldo, appena sopra il piacevole, molto sotto il disagevole. C’era tanta gente, 50 persone ma sotto la 70ina di invitati totali. Amici, parenti, colleghi. Il giardino era appena pronto anche se con sprazzi di terra che l’erba non era ancora riuscita a coprire. C’erano tanti palloncini che di tanto in tanto scoppiavano. C’erano i tavoli e le sedie presi a noleggio, delle belle decorazioni, i fiori e le tovaglie coordinate, i piatti e i bicchieri di plastica ma colorati e vivaci. C’erano tante cose da mangiare, veramente tante. Ce ne sono ancora adesso!! Patatine e salatini, torte di verdura di varie specie, pizzette fatte in casa, bomboloni, torte di riso, salumi, pane e focaccia. E la torta naturalmente, con tanto di zampette. I regali, belli e azzeccati: il triciclo, l’arca di barbapapà, il gioco di formine, il metro da muro di legno, il set da piccolo cuoco e naturalmente tanti vestitini.

C’erano due genitori indaffarati a intrattenere tutti, a sedare parenti troppo attivi, a servire cibo, ad accogliere e salutare invitati.

E c’era una zampetta che appena risvegliata dal sonnellino pomeridiano si è ritrovata catapultata in una bolgia di palloncini colorati, di persone tutte insieme, di decine di voci, di volti, di complimenti, di pacchi da scartare, di stimoli.

Sei stata brava zampetta, hai sorriso a tutti, hai giocato e camminato, hai mangiato la focaccia con il prosciutto cotto, hai divorato il bombolone della (bis)nonna Giorgia, hai tuffato le mani nella torta.

Queste sono tante parole messe in fila ma quello che conta è il ricordo che ho nella mia testa. Ed è un bellissimo ricordo!